FACCOLI
Siamo in Lombardia. Lasciata la Valtellina ci avventuriamo in quel di Franciacorta, terra vocata alla spumantizzazione, dove Claudio e Marco dell'Azienda Faccoli ci attendono. Curiosi e gentili ci tendono la mano e, come sempre succede al primo incontro, cercano con gli occhi di scrutare gli interlocutori per provare a coglierne segreti ed aspettative. Claudio, il più giovane e loquace dei due fratelli, ci invita con il suo sorriso trascinante a visitare la piccola cantina. Tra pile di bottiglie a riposare sui lieviti e corridoi di pupitre, ci rendiamo conto che ci troviamo di fronte a veri vignaioli e non imprenditori dai facili guadagni prestati al vino. Il cuore ci si allarga. Finalmente persone che lavorano direttamente la loro terra, con l'amore e l'attenzione di chi da generazioni (iniziò il babbo Lorenzo nel 1964) suda, soffre e sogna tra i propri filari. Marco, più riservato ma dagli occhi profondi, ci parla dei nuovi impianti, dell'ultima vendemmia, della fatica consumata su questi terreni morenici difficili e tenaci, che però ricompensano con uve di gran qualità. Mentre gesticola le sue mani ci svelano l'anima contadina ed intuiamo che è lui ad occuparsi delle vigne: dieci ettari di cui quattro e mezzo vitati a Chardonnay, Pinot bianco e Pinot nero. Siamo arrivati da poco più di un'ora e l'imbarazzo iniziale è svanito, ci sembra di conoscerli da sempre. Claudio e Marco c'invitano in casa per affrontare, seduti intorno ad un tavolo ed attraverso un bicchiere, il mondo delle loro bollicine e, mentre vediamo la fila di bottiglie crescere davanti a noi, Claudio racconta che i loro spumanti non scendono a compromessi, niente arruffianamenti con le mode più "Satinate" del momento. Lui beve solo bollicine e queste devono essere strutturate, complesse e soprattutto con un uso moderato e accorto del dosaggio della "liqueur", determinando così un prodotto sì elegante ed equilibrato, ma soprattutto capace di accompagnare a tutto pasto, senza nulla temere.
La degustazione che segue sembra la rimpatriata di quattro vecchi amici tra Brut, Rosè, un paio d'Extra Brut , una serie di Dosage Zero dal 95 al 98 ed un'apertura alla "volée" di una storica bottiglia ancora sui lieviti dell'89. I calici si svuotano con una velocità e una piacevolezza sconcertanti. Marco beve solo Extra Brut 95, Claudio predilige il Dosage Zero. Noi, avidamente stupiti, spaziamo come api sul miele da una bottiglia all'altra.
Per un momento m'isolo dal vociare allegro della tavola per concentrarmi su un calice di Dosage Zero 95. Bevo. L'ingresso in bocca è ammaliante. Un perlage finissimo leviga il palato per poi sprigionare tutti i suoi aromi in un bouquet elegante ed equilibrato. I suoi anni sui lieviti lo rendono una bestia indomita dal carattere deciso e complesso. Nessuna concessione. Un vino alla Faccoli, per palati duri e puri.
Un buon Parmigiano e un tocco di Bitto di 5 anni ci aiutano a mitigare i fumi dell'alcool e tra risate, colte disquisizioni tecniche e calici vuotati, i minuti volano. Ci rendiamo conto che siamo qui ormai da più di quattro ore e, con Domenico guardandoci negli occhi, conveniamo che è tempo di andare. Ci alziamo da tavola con la sensazione di aver "dovuto" e non "voluto" mollare l'osso di una così ammaliante e carbonica fattezza. Un veloce caffè ed un'altra stretta di mano, questa volta sincera e amichevole come solo i contadini sanno dare, e la promessa di una strepitosa verticale in Toscana.
Note tecniche
La Faccoli è una piccola azienda a conduzione familiare posta a sudovest della Franciacorta, alle pendici del Montorfano. Dieci ettari di cui quattro e mezzo vitati, coltivati a Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero, che crescono su un terreno morenico assai tenace e difficile da lavorare, che però riconosce e ricompensa le fatiche consumate garantendo uve di qualità elevata. Il Franciacorta OCG è stato prodotto per la prima volta nel 1979 e attualmente escono dalle cantine cinque tipologie di questo splendido vino: Brut, Extra Brut, Rosé e Dosage Zero millesimato. Ogni vendemmia i fratelli Faccoli si divertono ad elaborare circa trecento bottiglie di Extra Brut millesimato, che lasciano maturare centoventi mesi sui lieviti. Chi ha avuto la fortuna e il piacere di assaggiare una di queste bottiglie non può che sentirsi onorato di conoscere uno dei grandi vini italiani.
Questa piccola azienda può, con tutti i diritti, entrare a livello assoluto nel novero dei migliori produttori di spumanti.
Tutte le bottiglie di "bollicine" Faccoli, nella loro tipologia, sono dei prodotti senza compromessi che vogliono soprattutto essere considerati dei vini da pasto, come a liberarsi del peso di "vino delle occasioni" ed assumere l'identità precisa di perfetto abbinamento con la più svariata gamma di piatti. Forti dell'estrema pulizia dei profumi, della perfetta presa di spuma, dell'acidità tagliente contrapposta alla pienezza del corpo, della persistenza aromatica e del lungo finale che pulisce perfettamente la bocca, si sposano con cibi importanti giocando sul piano della persistenza gustativa, della freschezza con equilibrio e armonia. Possiamo suggerire l'accostamento dell'Extra Brut con scaglie di Parmigiano Reggiano che abbia ancora l'elasticità della giovinezza. Il Franciacorta non teme la sovrapposizione tra bollicine e salinità del formaggio, le due sensazioni compaiono in tempi diversi e possono disporre di un efficace contrasto: il perlage sul grasso del formaggio, la salinità sulla corposità del vino. Con il Dosage Zero 2000 che Terra e Territori propone in GdA, oltre all'unione con piatti complessi a base di carni di oca, anatra o piccione, lasagne alla bolognese, formaggi stagionati, pesci salsati e addirittura l'anguilla, consigliamo un abbinamento eccezionale: il matrimonio con tortellini fatti in casa in brodo di cappone. Per i prodotti base si consigliano abbinamenti con antipasti di crostacei e molluschi, risotti ai frutti di mare, scampi ed asparagi, pesci bolliti o alla griglia per i Rosé e i millesimati anche salumi importanti, carni bianche e formaggi stagionati, oltre al fantastico accompagnamento con il caviale.
La Franciacorta DOCG
La Franciacorta è situata in un magnifico anfiteatro morenico che incornicia il Lago d'Iseo, costeggia l'Oglio e il Mella e si spinge fino alle pendici del Monte Orfano. Territorio già famoso nel passato oggi ha assunto il ruolo di zona vinicola d'eccellenza, conosciuta per i suoi celebri vini di qualità. Il paesaggio è un susseguirsi di colline disseminate di piccoli borghi, castelli, dimore della nobiltà lombarda e soprattutto da vigneti curati come giardini. Il suo nome deriva da "franchae curtes", corti franche, termine per identificare i possedimenti di quelle corti monastiche cluniacensi esentate dal pagamento dei dazi commerciali di trasporto dei loro prodotti agricoli per l'utilità sociale del lavoro di dissodamento, bonifica e impianto di vigneti. Dalla serietà e dal rigore delle sue produzioni si ottiene il Franciacorta DOCG, le nobili "bollicine" italiane a Denominazione di Origine Controllata e Garantita.
Il Franciacorta DOCG non deve essere chiamato "spumante". Il Decreto del 1 Settembre 1995, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 249 del 24 Ottobre, riconosce "la denominazione di origine controllata e garantita Franciacorta" e vieta espressamente così recita il decreto "di specificare in etichetta il metodo di elaborazione (cioè metodo classico o metodo tradizionale) e di utilizzare nella designazione e presentazione il termine vino spumante". Un solo termine geografico di origine contiene tutte le caratteristiche di questo vino speciale: metodo, tipologia e territorio.
Il Franciacorta è prodotto con uve Chardonnay e/o Pinot bianco e/o Pinot nero e si ottiene dalla maturazione ed elaborazione per un periodo di almeno 25 mesi dalla vendemmia, di cui almeno 18 mesi di lenta rifermentazione in bottiglia a contatto con i lieviti. Le caratteristiche e le peculiarità sensoriali che identificano il Franciacorta sono: perlage finissimo e persistente, profumi intensi di frutta bianca matura, a volte esotica, di fiori bianchi, talvolta di agrumi, camomilla, gelsomino, artemisia, vaniglia o nocciola tostata, che si fondono splendidamente a quelli di lievito e crosta di pane. In bocca si riscontra sempre eleganza e buon equilibrio tra intensità, persistenza, parti morbide e dure.
* Non dosato (Pas Dosé, Dosage Zéro, Nature): particolarmente secco, eccezionale per impronta e per pungenza delle bollicine, esprime profumi floreali caratteristici. Ottenuto senza aggiunta di sciroppo, ma solo di vino.
* Extra Brut (zucchero fino a 6 grammi/litro): asciutto, dal finissimo perlage si presenta con i tipici fini sentori di lavanda e crosta di pane.
* Franciacorta Millesimato: il Franciacorta millesimato rappresenta una tipologia di prodotto particolarmente curata che necessita una scelta "all'origine" del vino base diversa, poiché impone la massima cura, qualità e gusto. E' un vino ottenuto da uve raccolte in condizioni sia climatiche sia di vendemmia molto favorevoli, al fine di ottenere grappoli selezionati con una maturazione omogenea e giudicata ottimale. Il Franciacorta millesimato si ottiene dalla maturazione ed elaborazione per un periodo di almeno 37 mesi dalla vendemmia di cui almeno 30 di lenta rifermentazione in bottiglia a contatto con i lieviti. I millesimati hanno una personalità sensoriale e gustativa diversa ogni anno, perché rispecchiano le condizioni climatiche dell'annata e le espressioni qualitative delle uve di una specifica vendemmia. Sull'etichetta i millesimati riportano l'indicazione dell'annata della vendemmia (il millesimo appunto). Ciò che distingue il Franciacorta di queste vendemmie dalle cuvée tradizionali è che i millesimati derivano da un insieme di vini prodotti esclusivamente in quel certo anno per almeno l'85% e non dall'unione di basi di annate diverse, come invece normalmente avviene per avere un prodotto finale con caratteristiche di continuità. E' un vino ideale per tutto il pasto perché intenso e complesso nei profumi e nei sapori, strutturato e pieno nel gusto, si sposa ottimamente anche con piatti importanti.